
Il Decreto CAM 2025 rende obbligatori criteri ambientali, tracciabilità e digitalizzazione nella gestione dei rifiuti. Scopri cosa cambia per le imprese.
La gestione dei rifiuti urbani va oltre l’efficienza del servizio, richiedendo modelli sostenibili e tracciabili che riducano l’impatto ambientale e valorizzino le risorse. In quest’ottica si inserisce il Decreto 7 aprile 2025, con cui il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha approvato i nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) per la gestione dei rifiuti urbani. Questo aggiornamento rafforza il Green Public Procurement (GPP), la politica di acquisti pubblici ecologici volta a integrare criteri ambientali negli appalti per promuovere beni e servizi a minore impatto. I CAM sono parte integrante di questa strategia e rappresentano un riferimento vincolante per le stazioni appaltanti.
Con il Decreto CAM 2025, operativo da metà giugno, le regole cambiano introducendo un modello più trasparente, digitale e orientato all’economia circolare. In questo contesto, i Criteri Ambientali Minimi (CAM) diventano obbligatori negli appalti pubblici legati alla gestione dei rifiuti urbani, richiedendo alle imprese il rispetto di requisiti precisi in termini di sostenibilità, tracciabilità e trasparenza.
Facciamo brevemente il punto sulle principali novità e su cosa queste comportano per chi opera nel settore.
• Criteri Ambientali Minimi: da facoltativi a vincolanti
I Criteri Ambientali Minimi (CAM) diventano obbligatori negli appalti pubblici legati alla gestione dei rifiuti urbani. Questo significa che, per partecipare alle gare, le imprese dovranno dimostrare il rispetto di requisiti ben precisi in termini di sostenibilità, tracciabilità e trasparenza dei servizi.
• Economia circolare e innovazione digitale
Il Decreto CAM 2025 si inserisce nel quadro delle strategie europee per un’economia più circolare e sostenibile. L’obiettivo? Non solo gestire meglio i rifiuti, ma ridurre gli sprechi, valorizzare i materiali e favorire il riutilizzo. In questo contesto, la digitalizzazione diventa uno strumento chiave: non più un’opzione, ma un requisito.
• Tracciabilità e trasparenza: cosa cambia davvero?
Le novità introdotte dal Decreto CAM richiedono:
Sistemi di geolocalizzazione per ottimizzare i percorsi dei mezzi e ridurre le emissioni;
Software di gestione flotta e raccolta dati;
Piattaforme digitali per monitorare flussi di rifiuti;
Bilancio di materia: tracciamento preciso di ingresso e uscita dei materiali;
Raccolta differenziata di qualità, con focus su organico e flussi speciali come i tessili;
• Tecnologie per la tariffa puntuale
Il Decreto introduce anche strumenti per favorire la tariffazione puntuale, che lega il costo del servizio alla quantità di rifiuti effettivamente prodotti. Per raggiungere questo obiettivo diventano centrali tecnologie quali: RFID, NFC, bilance dinamiche, QR Code per l’identificazione degli utenti. Una tracciabilità puntuale migliora il servizio, disincentiva comportamenti scorretti e premia chi produce meno rifiuti.
• Coinvolgimento dei cittadini
Non solo tecnologia “dietro le quinte”: il Decreto valorizza l’uso di strumenti digitali per informare e coinvolgere gli utenti finali. App, portali e sistemi di notifica diventano parte integrante di un sistema di gestione moderno, orientato alla partecipazione e alla consapevolezza ambientale.
• Un’opportunità per le imprese del settore
Adeguarsi ai CAM 2025 non è solo un obbligo, ma una vera strategia competitiva. Le aziende che sapranno integrare sistemi avanzati e offrire servizi innovativi saranno le più premiate nelle gare pubbliche.
I criteri premianti del Decreto riconoscono:
• Sistemi di gestione ambientale certificati
• Tracciamento digitale dei veicoli
• Mezzi a basse emissioni
• Sistemi per la misurazione puntuale
• Il futuro è tracciabile, digitale e sostenibile
Il Decreto CAM 2025 è chiaro: il futuro della gestione dei rifiuti urbani passa dalla tecnologia, dalla trasparenza e dal coinvolgimento attivo. Per le imprese del settore, investire oggi in digitalizzazione e innovazione significa posizionarsi come leader in un mercato sempre più selettivo e orientato alla sostenibilità.
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